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STORIA DEI CAMPI MAGNETICI USATI COME TERAPIA

La frase di Heisenberg “la vita non sarebbe possibile senza il magnetismo” può farci capire l’importanza dei campi elettromagnetici nella vita dell’uomo l’universo è costituito da atomi che possono in molteplici combinazioni costituire molecole e sostanze, la forza che unisce atomi e molecole e di natura elettromagnetica.

Come è noto, la Terra emette un campo magnetico la cui influenza sul nostro corpo è stata riconosciuta fin dall’antichità; infatti già nel VI secolo a.C. erano note le proprietà magnetiche di un minerale del ferro, la magnetite, capace di attirare piccoli pezzi di ferro. La parola “Magnetismo” deriva dal nome Magnesia, una città dell’Asia Minore famosa, a quell’epoca, per l’estrazione della magnetite.

La magnetoterapia è tra le forme più antiche di terapia fisica, già tra gli antichi Egizi si trovano tracce di terapie attuate con i magneti.
Presso molti popoli è nota l’azione prodotta dal Polo Nord: sedativa, rilassante, di scarico, di svuotamento mentre l’azione prodotta dal Polo Sud è di tensione, di forza, di energia. Gli studi sull’interazione tra l’organismo umano e i campi magnetici risalgono all’inizio del 1500, ad opera del medico e alchimista svizzero Paracelso. Le prime evidenze scientifiche risalgono agli inizi del 1800 con i lavori dei ricercatori Faraday, Maxwell ed Herz. La validità scientifica della magnetoterapia tuttavia è stata riconosciuta solo da alcuni decenni.

BIOLOGIA ELETTROMAGNETICA E MOLECOLARE

All’inizio del Novecento, quando l’elettromagnetismo cominciò ad essere diffuso (Marconi, Tesla, ecc.) l’idea che la materia vivente fosse un insieme di oscillatori elettromagnetici accoppiati era venuta a molti. Tant’è vero che negli anni Trenta il numero di biologi elettromagnetici, cioè quelli che cercavano di spiegare la biologia con l’oscillazione elettromagnetica, era almeno uguale al numero dei biologi molecolari.
Negli anni Trenta ai congressi di biologia elettromagnetica il numero dei partecipanti era più o meno uguale al numero dei partecipanti ai congressi di biologia molecolare che allora era agli inizi». Ma una domanda rimaneva sempre senza risposta: “Come si producono questi campi elettromagnetici?”
Per la fisica classica che seguiva le leggi della termodinamica, per produrre un campo elettromagnetico abbiamo bisogno di una spina e di una presa.

In un essere vivente
“dov’è la spina e dov’è la presa?” Perché questi campi elettromagnetici non si diffondono nell’ambiente?

Senza queste spiegazioni la biologia elettromagnetica è “rimasta al palo” mentre nel frattempo la biologia molecolare fece passi da gigante raggiungendo i risultati della moderna farmacologia. Solo grazie alle recenti scoperte e spiegazioni scientifiche e tecnologiche degli ultimi decenni la biologia elettromagnetica ha potuto ridurre tale divario.

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