Prof. Piergiorgio Spaggiari

Laureato in Fisica e in Medicina e Chirurgia, specializzato in Medicina dello Sport. Già Direttore Generale di numerose Aziende Ospedaliere della regione Lombardia

Qual è dunque l’esperienza che ci siamo fatti in molti anni?…

E’ un’esperienza che ci permette di dire che sicuramente alcune di queste patologie che sono considerate molto impegnative, riescono a vedere dei grandi vantaggi. Ad esempio se parlassimo della sclerosi multipla – che come vedete purtroppo è una patologia in incremento notevole sulla popolazione – non riusciamo a capire bene qual è il meccanismo che la origina. Rientra tra le cosiddette patologie autoimmuni, non si capisce perché il sistema immunitario per quei pazienti non funziona, ha delle deficienze per cui vediamo i pazienti che cominciano a zoppicare, cominciano a non camminare più, a usare la sedia a rotelle e via così. E’ una patologia progressiva che parte mediamente dagli arti inferiori e via via si trasferisce verso l’alto. Qual è il risultato che noi notiamo? Beh, a parte la patologia del dolore di cui ho già parlato, perché la sclerosi multipla, così come le altre patologie autoimmuni danno dei dolori, se riusciamo a prendere in tempo, all’inizio la malattia e riusciamo a definire bene che si tratta proprio di sclerosi multipla, nella fattispecie notiamo che la patologia migliora

…ma cosa fa il campo elettromagnetico ultra debole…

Il fatto che ad esempio un arto inferiore non funzioni più e io non riesca più a muovere il piede vuol dire che il segnale, il neurone che parte dal cervello in maniera corretta arriva fino a un certo punto, poi c’è un’interruzione e in effetti noi, con i neurologi che hanno studiato questo fenomeno – perché questa è una patologia che va nella specialità della neurologia – abbiamo scoperto che il segnale neuronale è come un filo elettrico.
Dentro nel filo passano gli elettroni e questi elettroni sono quelli che permettono di accendere la lampadina, ma se il filo perdesse la parte esterna, che è l’isolante, che cosa succederebbe? Che noi abbiamo i fili dentro i muri, i fili arrivano alla lampadina e a questo punto se la guaina che protegge il cavo interno si guasta, gli elettroni non arrivano alla lampadina, ma si disperdono dentro il muro e quindi gli elettroni non vanno e i nostri neuroni fanno esattamente la stessa cosa.
Se c’è una perdita di questo isolante che si chiama mielina, il segnale neuronale non va più: arriva lì dove c’è il danno e al posto di proseguire la sua corsa verso l’estremità del piede per farlo muovere, non arriva e quindi il piede non si muove più.
E che cosa abbiamo notato? Abbiamo notato che se facciamo fare la risonanza magnetica ciclotronica, la quale va agire dove esattamente? Perché questo è il quesito principale: ma cosa fa il campo elettromagnetico ultra debole che vi ho spiegato? Agisce sull’acqua, ma l’acqua del corpo umano non è un buon conduttore, anzi…ma nel momento in cui io metto il mio paziente dentro l’apparecchio per la risonanza magnetica ciclotronica l’acqua che circonda questo sistema, chiamiamolo neuronale o elettrico, semi elettrico, diventa un ottimo conduttore. E questo cosa significa? Vuol dire che noi riusciamo a organizzare l’acqua in domini di coerenza e dentro questo dominio di coerenza l’acqua diventa incredibilmente conduttrice e quindi il segnale arriva lì e questa potremmo definirla “la tesi dello Spaggiari”.
Il segnale arriva lì dove c’è l’interruzione, trova un dominio di coerenza dell’acqua, la quale diventa incredibilmente conduttore e quindi si trasforma in una specie di ponte e ricollega la parte di sopra con la parte di sotto. Questa teoria è tutta ancora da dimostrare, ma è una considerazione senz’altro scientifica sulla quale varrà la pena andare fino in fondo.

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