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  • Osteoporosi

La malattia

L’osteoporosi è caratterizzata da una ridotta massa e forza ossea che aumenta il rischio di fratture da fragilità che a loro volta rappresentano la principale conseguenza della malattia.

Rappresenta attualmente uno dei maggiori obiettivi per la salute nell’Unione Europea. È causa di un numero elevato di fratture femorali e vertebrali. L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno che influenza la prevalenza e l’incidenza dell’osteoporosi negli USA, Giappone e nei paesi dell’Unione Europea.

Il nostro studio

Dallo studio “Fragility fractures in Europe: burden, management and opportunities” pubblicato su PubMed riportiamo le stime raccolte nel 2017:

  • nel 2030 le fratture totali da fragilità nell’UE aumenteranno da 2,7 milioni a 3,3 milioni, con un aumento del 23%

  • Il 61% delle fratture sono a carico del- le donne; rapporto D/U pari a 1,6

  • I costi annuali relativi alle fratture ri- sultanti (37,5 miliardi di euro nel 2017) dovrebbero aumentare del 27% nel 2030

  • Sono stati persi 1,0 milioni di anni di vita aggiustati per la qualità (QALY) a causa di fratture da fragilità, superiore alle stime per ictus o malattia polmonare ostruttiva cronica

Il nostro studio osservazionale è stato condotto dal Centro Ricerche Applicate s.r.l. di Padova su 28 pazienti donna tra i 50 e 80 anni (T-score < -1.5) con 14 sedute in 3 mesi attraverso la verifica di densitometrica ossea con tecnologia ad ultrasuoni (QUS).

Nello specifico, il dispositivo Quec Phisis è stato tarato con frequenza per mandare in risonanza gli ioni manganese e calcio: non si è verificato alcun effetto collaterale.

Pur considerando uno studio troppo breve rispetto i parametri indicati dall’OMS, i risultati dimostrano:

  • un miglioramento percentuale del 5% della densità ossea rispetto a un soggetto sano (T-score);

  • Un miglioramento dell’11.9 % della densità ossea rispetto ad un soggetto sano di uguale età e sesso (Z-score);

  • Il miglioramento rispetto al gruppo di controllo che può arrivare fino al 5% all’anno (Perpignano G., Salis G., Osteoporosi, 2009).

Per tali terapie degenerative di lungo periodo è molto importante che le persone vengano sottoposte a terapia che vanno da un minimo di tre/sei mesi per avere un’inversione di tendenza osteoporotica.

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Ogni tipo di trauma, come lo stress ossidativo quotidiano, comporta per ogni essere vivente un’alterazione dei propri equilibri interni, sia a livello cellulare che a livello psicofisico.

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